Questa che sto per raccontarvi è una delle esperienze che più mi ha lasciato dubbi. Era una sera di circa tre anni e mezzo fa, ero andato a prendere la mia ragazza davanti ad una pizzeria dove aveva cenato con una sua amica che si chiama Francesca. Poco dopo avevamo incontrato altri due miei amici e ci stavamo dirigendo in un pub qui vicino. Francesca era molto attraente quella sera, infatti indossava una gonna abbastanza corta con dei collant neri velati e delle scarpe nere lucide a punta, con il tacco ed il laccetto, a guardarla c’era da sbavare. Io credo che Francesca abbia capito fin da quando l’avevo conosciuta che avevo una certa attrazione per certe situazioni e che ero molto attratto da gambe e piedi femminili, forse la mia ragazza le aveva accennato il discorso visto che frequentavano la stessa classe e spesso so che parlavano di certi argomenti. In ogni caso già mentre guidavo verso il pub, lei seduta nei sedili di dietro, per farmi vedere le sue scarpe nuove, aveva allungato la gamba in avanti e mi ero ritrovato quel piede praticamente a venti centimetri dal viso, ero già nel panico e furbo come sempre ne avevo approfittato per accarezzare il tessuto lucido della scarpa e dicendo “si, belle, belle†avevo lasciato scivolare la mano accarezzandole anche il collo del piede avvolto dal velato collant nero: ero quasi in estasi.
Poco dopo eravamo entrati nel pub e guarda caso me l’ero ritrovata seduta di fronte, tra l’altro il tavolo era un po’ strettino e fin da subito avevo sentito più di una volta che nell’accavallare le gambe mi aveva strofinato i pantaloni con il suo piede e io più di una volta sentendomi toccare le avevo detto “si,si, dillo che l’hai fatto apposta per farmi piedino†e lei sorrideva e mi chiedeva scusa. Dopo altri innumerevoli contatti sotto il tavolo, le avevo addirittura detto “almeno sfilati la scarpa†e lei mi aveva detto ridendo che non ce la faceva per via del cinghietto, però giusto per vedere se riusciva a sfilarsela senza le mani, aveva provato con un po’ di fatica e lo si notava dai suoi movimenti del corpo e soprattutto delle spalle, subito dopo si era messa a ridere più forte e mi aveva detto che era riuscita a togliersela, mostrandomi il piede senza scarpa sotto il tavolo; peccato che era buio lì sotto ma avevo in effetti intravisto che la scarpa se l’era sfilata per davvero, per poi rimettersela subito. Francesca aveva riaccavallato le gambe e questa volta oltre ad avermi dato il solito dolce calcetto al polpaccio, aveva lasciato il piede a contatto con la mia gamba e spesso mi guardava in maniera attraente, io non ero sicuro delle sue intenzioni, tra l’altro la mia ragazza era lì a fianco a me e mi trovavo in una strana situazione. Non capivo proprio se lo stesse facendo apposta o meno, però per quasi un’ora ha tenuto il suo piede appoggiato sul mio polpaccio e spesso lo sentivo muoversi, ogni tanto sembravano movimenti normali ma altre volte sembrava quasi che mi accarezzava il polpaccio e la caviglia. Io ero totalmente in estasi e non capivo più nulla. Ho davvero odiato il momento in cui a malincuore ce ne siamo dovuti andare, sarei rimasto lì tutta la notte, anche se mi sono rimasti molti dubbi su quella sera. L’unica cosa di cui sono certo è che anche lei ricorda bene quella serata, le poche volte che ci si vede ancora, spesso lei mi nomina quella serata facendo però riferimento ad altre cose che erano successe. Chissà .
(ITA) al pub
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